I neutrini, particelle subatomiche provenienti dallo spazio, ci stanno offrendo una nuova visione della nostra galassia.
Conosciute come neutrini, queste particelle subatomiche hanno poca massa e nessuna carica elettrica. A volte sono chiamate “particelle fantasma”, in quanto passano facilmente, senza lasciare traccia attraverso il gas, la polvere e le stelle. I neutrini ad alta energia sfrecciano ovunque nel cosmo, trasportando informazioni su luoghi distanti. La loro provenienza, però, è avvolta ancora nel mistero.
Cosa sono i neutrini, detti “particelle fantasma”
I ricercatori hanno trovato i primi segni di neutrini ad alta energia provenienti dalla nostra Via Lattea. Hanno mappato le particelle per creare una nuova immagine della nostra galassia. È la prima realizzata con qualcosa di diverso dalla luce.
La mappa suggerisce anche le possibili fonti di questi neutrini ad alta energia. Potrebbero essere, infatti, i resti di supernove del passato ed esplosioni stellari oppure provenire dai nuclei di stelle supergiganti collassate o da altri oggetti non identificati. Sono necessarie ulteriori ricerche per capire le fonti di tutti questi neutrini.
Ecco un’immagine della mappa:
With the help of #Bridges2, @uw_icecube scientists created the first map of a cosmic structure that didn't depend on electromagnetic waves. Read more: https://t.co/aXAFvo71N6 pic.twitter.com/BeGhHAzTly
— PSC (@psc_live) September 27, 2023
La nuova mappa della nostra galassia è stata svelata il 30 giugno su Science. In precedenza, solo pochi neutrini ad alta energia erano stati ricondotti alla loro potenziale nascita. Provenivano tutti al di fuori della Via Lattea. Due sembravano provenire da buchi neri che distruggono le loro stelle compagne. Altri provenivano da un tipo di galassia chiamata Blazar.
Nuovo sguardo ai vecchi dati
La capacità dei neutrini di passare attraverso le cose così facilmente li rende anche estremamente difficili da rilevare. Gli scienziati hanno trovato le particelle della Via Lattea utilizzando un rilevatore di neutrini in Antartide.
Chiamato IceCube, questo rilevatore è incorporato in profondità nel ghiaccio: i suoi 5.160 sensori sono disposti in un cubo di un chilometro su ciascun lato.
Gli scienziati di IceCube osservano circa 100.000 neutrini all’anno. La maggior parte dei segnali di neutrini captati da IceCube, tuttavia, sono di un tipo chiamato evento a cascata. Questi lasciano lampi di luce nel rivelatore, ma non svelano le origini del neutrino come – invece – fanno le tracce.
Gli astronomi erano soliti buttare via i dati sugli eventi a cascata, ma, in seguito, si è compresso che questi dati possono contenere informazioni utili sulla provenienza dei neutrini.
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ultimo aggiornamento: 6 Novembre 2023 16:37